L’importanza dei nuovi materiali e i vari tipi di nave nella seconda metà dell’Ottocento: Corazzate, Piroscafi e Sottomarini. Il Piroscafo Francesco Rismondo.

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Nel 1824, un generale francese inventò un’arma terribile che ha avuto il potere di modificare la nave: il proiettile dirompente. Questi proiettili potevano facilmente demolire il legno: ecco allora nascere l’esigenza di rinforzare le navi, e precisamente con corazzature sulle fiancate. Per millenni il legno è stato davvero il materiale per eccellenza nella costruzione navale. Un carpentiere sarebbe rimasto sbalordito se qualcuno gli avesse predetto che un giorno le navi avrebbero galleggiato costruite con un altro materiale! Per un certo periodo abbiamo la nave cosiddetta “composta”, con parti in legno e in ferro combinate insieme. Nella seconda metà dell’Ottocento abbiamo un altro momento importante: l’acciaio comincia a prendere il posto del ferro, realizzando un concreto vantaggio, perchè permette di ridurre il peso della nave grazie al minor spessore dei componenti. Verso la fine dell’Ottocento si cominciano a differenziare nettamente i vari tipi di nave. La nave da carico e la nave passeggeri divengono adesso due unità strutturalmente diverse: nasce il piroscafo, la Nave mercantile, di varia grandezza, munita di apparato motore a vapore (e perciò detta anche vapore). In particolare: p. a carbone, a nafta, a seconda del combustibile impiegato; p. a elica, a ruote, in relazione al tipo di propulsore; p. a motrice alternativa, a turbina, a seconda del tipo di apparato motore (nel caso di turbina si parla però, più propriamente, di turbonave).La redazione di Tremiti Genius loci ringrazia l’Ufficiale Gabriele Ioimo per aver favorito le ricerche sul “Pellestrina” e Pietro Berti, consulente storico del sito di riferimento per gli amanti dello shipping : Navi e Armatori, per le fotografie storiche del Piroscafo Francesco Rismondo, costruito nel 1931 dai CNR di Ancona per la Soc.Armatrice La Zaratina  SAN di Zara, acquisito nel 1932 dall’Adriatica e in servizio alle Isole Tremiti dal 1949 come nave passeggeri “Pellestrina”. La Società di Navigazione Zaratina fu una società italiana a capitale privato con sede nella città di Zara, operante nell’Adriatico nei primi decenni del Novecento. Il suo compito principale era il servizio passeggeri da e per Zara verso la  penisola italiana. Contava essenzialmente su due navi: la Giorgio Orsini e la Jadera. Anteriormente alla prima guerra mondiale la Società anonima austriaca di navigazione a vapore, Dalmatia, (nata nel 1908 con sede a Trieste e porto d’armamento a Zara, fondata per volere del Governo austrico unendo assieme diverse società, e precisiamente la: Pio Negri & C. di Sebenico, Ditta Serafino Topic di Lissa e la ditta F.lli Rismondo con sede a Spalato, con un capitale di 2 milioni di corone era stata rafforzata col conferimento di 5 unità minori costiere della Società Zaratina. La Zaratina entrò a fare parte nel 1936 della Adriatica di Navigazione con il nome Adriatica Società Anonima di Navigazione. Questa nuova società riuniva alcune compagnie di navigazione private: Società San Marco, Costiera di Fiume, Zaratina, Nautica di Fiume, S.A.I.M. di Ancona e la Puglia di Bari. Successivamente la nave Giogio Orsini della Zaratina fu ristrutturata come unità militare e partecipò all’operazione Mercurio in qualità di nave principale delle forze d’invasione italiane a Creta nel maggio 1941.(da wikipedia,l’enciclopedia libera).

Galleria fotografica:

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1 – 6 -Piroscafo Francesco Rismondo, costruito nel 1931 dai CNR di Ancona per la Soc.Armatrice La Zaratina. Foto n. 1 concessa da Aldo Cavallini.

7 – Cartolina con la “Jadera” della Zaratina, ormeggiata al molo della “Riva nuova” di Zara (da wikipedia,l’enciclopedia libera).