Descrizione
L’uomo rimpiange la felicità perduta e, quando può, evade da questo mondo di plastica colorata verso spazi aperti, dove l’aria e il sole del passato elaborano con imperturbabile sapienza gli elementi base della vita. Proprio come i bambini, continuano a interessarsi tanto delle favole antiche, così Maria Teresa De Nittis è attratta da storie piccerelle dell’autunno della sua infanzia, che si aprì alla poesia nel vento della fanciullezza delle sue isole vergini, le Tremiti. Con il vento della fanciullezza arrivano anche “loro”, i compagni della pluriclasse elementare di San Domino, Tonino, Enrico e i figli di Menico il fanalista, Gianni e Antonio, le maestrine del Circolo Didattico di Rodi Garganico e i “fantasmi” della bianca guardiana dell’annesso terreno agricolo del nonno Sciusco Giuliano, i panni stesi al sole ad asciugare e il grande albero di fichi che identificava l’antico rustico. È così che, dal suo speciale osservatorio, l’autrice ci mostra attraverso i protagonisti familiari un interessante spaccato sociale del primo nucleo abitativo di San Domino, l’isola maggiore delle Tremiti, nei due decenni dell’immediato dopoguerra, dal 1953 al 1970.
The man regrets the lost happiness and, when he can, he escapes from this world of colored plastic to open spaces, where the air and the Sun of the past process imperturbable wisdom with the basic elements of life. Just like children, they continue to be interested in much of the ancient Fables, so Mary Therese Dalton is attracted to stories piccerelle autumn of his childhood, which opened to poetry in the wind of childhood of his Virgin Islands, the quakes. With the wind of childhood come “they”, the companions of multi-age class San Domino, Tonino, Enrico and elementary children of Willam on fanalista, John and Anthony, the teachers of the Circolo Didattico di Rodi Garganico and the “ghosts” of the white goose the adjoining farmland of his grandfather Saeed Giuliano, clothes hung out in the Sun to dry and the great fig tree which identified the ancient rustic. Thus, by its special Observatory, the author shows us through the protagonists relatives an interesting insight into social of the first settlement of San Domino, the largest of the quakes, in the two decades of war, from 1953 to 1970.
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