CALE E SPIAGGE ATTREZZATE

Tra scogli o arenili, marne giallastre o bianche falesie: le cale più suggestive per una giornata di mare e relax alle isole Tremiti

La spiaggetta delle Arene disposta alle spalle dell’ approdo di San Domino, intorno a uno specchio d’acqua pulita e trasparente verde o celeste a seconda dell’ora. Questa spiaggia dalla sabbia finissima, un tempo era un luogo discreto con pochi segni di vita: la centrale per la produzione dell’energia elettrica e un paio di edifici abbandonati. Su questa spiaggia fino al 1560 esisteva la Casa dei Pescatori fornita di ogni specie di reti da pesca, poichè la prospiciente cala delle Arene, priva di scogli, si prestava molto bene alla pesca. Il luogo era chiamato “luogo da tirare la tratta”. Al suo posto sorsero i magazzini per deposito  di grano, un pozzo e una vasca per abbeverare gli animali.

Cala del Diamante nel tratto costiero nord orientale dell’isola di S. Domino si presenta rettilineo a  falaise con  costa alta e dirupata a picco sul mare, coronata di scogli a pani di zucchero ( tra grandi e piccoli sono in tutto una decina) è uno dei luoghi più pittoreschi delle Isole Tremiti.  La spiaggettadi finissima sabbia bianca è raggiungibile solo via mare. Questi fondali, medio-bassi, un tempo erano pescosissimi, soprattutto di prelibate aragoste. Reti tremaglie o nasse venivano posizionate al largo la sera e recuperate alle prime luci dell’alba.In alcune ricette tremitesi ancora oggi viene applicato il metodo della cottura a vivo in acqua bollente. L’aragosta è specie protetta, inclusa nell’appendice III della Convenzione di Berna. Il più grande dei Pagliai è forato alla base da una parte all’altra per una lunghezza di circa venti metri navigabili, dal suo interno è possibile una veduta parziale dell’isola di S. Nicola.

Cala Tamariello (Cala l’Amariello)

Questa suggestiva caletta, lunga e stretta, chiusa a sinistra da punta del Diamante, in passato, poco frequentata, trae il nome dai gamberi che i locali chiamano “amarielli”. Nei suoi anfratti, un tempo, il mare depositava i frutti legnosi delle castagne d’acqua( Trapa natans) trascinate dal Po, fino all’Adriatico. All’indomani di una mareggiata, i nativi”si affacciavano sugli scogli” alla ricerca di queste curiose “rosette” nerastre, nel torbido della “ stracqua”, tra le fessure degli scogli. L’uso di portare una piccola castagna d’acqua appesa al collo divenne una moda e un segno di appartenenza alla “Filibusta” che contagiò anche i turisti. A Tamariello si accede direttamente al mare dai sentieri soprastanti alla pineta e ai terreni agricoli dei F.li De Nittis ; in questa cala è possibile l’attracco di piccoli natanti. Sul lato destro, attualmente, la baia è  stata attrezzata con pedane, ombrelloni e ristoro, su concessione comunale, gestita da Michele De Nittis del diving Blu Tremiti. La riva opposta, è riservata agli ospiti del Villaggio Internazionale.

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Cala Tramontana

Dopo cala Tamariello,  punta del Coccodrillo e Cala Tonda, si apre il grande semicerchio di cala Tramontana; segue punta del Vuccolo, piccolo promontorio molto sporgente che chiude a sinistra cala degli Inglesi. E’ il versante N – N.W. dell’isola di San Domino, esposto ai venti di Tramontana ( secondo la tradizione il nome deriva dal paese di Tramonti, situato a nord di Maiori ai tempi della repubblica marinara di Amalfi. Il nome si sarebbe diffuso con le bussole che gli amalfitani usarono per primi in Occidente. Nelle bussole non erano riportati i punti cardinali ma i venti, da cui il nome ancora diffuso di rosa dei venti per la stella di puntamento al centro del quadrante). che piegano e bruciano le verdi pinete. Il mare, qui, rumoreggia frangendosi con violenza contro la costa arida e selvaggia, più salato e penetrante è il profumo del rosmarino, della cineraria e del mirto. All’interno di questa fascia costiera furono rinvenute le più antiche testimonianze di insediamenti umani nelle isole Tremiti e una necropoli neolitica.

Cala degli Inglesi

Cala degli Inglesi, frequentata dai Soci del Touring Club Italiano è un luogo splendido per chi ama prendere il sole sugli scogli fino al calar della sera. Nel tratto di mare, tra questa baia e il promontorio che la definisce sulla destra, denominato punta del Vapore, sarebbero stati individuati i resti di una delle due navi con cui Giuseppe Garibaldi condusse i mille da Quarto a Marsala, dove lo sbarco dell’11 maggio 1860 trasformò una spedizione di garibaldini nel prologo dell’unità d’Italia. Quattro anni dopo, mentre trasportava dei detenuti da Ancona al carcere delle isole Tremiti, solcando l’Adriatico la “Lombardo” si sarebbe imbattuta in una tempesta, colando a picco al largo di San Domino il 19 marzo 1864. La pineta a cala degli Inglesi come una serra protesa sul mare accoglie gli ospiti del Touring Club Italiano. Chiunque abbia visitato questa scogliera non l’ha mai più dimenticata: gli occhi si illuminano, tra la gioia e la nostalgia dei suoi tramonti.

Cala Rossa – Punta Secca – l’Architiello

Superata la grotta delle Rondinelle si giunge al largo semicerchio di cala Rossa, circondato di nuda roccia e da una cava di pietra mista ad argilla rossa, sormontata fino alla Cappella dell’Eremita da una fitta pineta; a punta Secca la costa continua bassa, arida e priva di vegetazione, con la sorprendente variante architettonica di una grotta traforata e coperta da una volta naturale ad arco. Ci troviamo, appunto dinnanzi all’ Architiello di San Domino.Bellissimo a vedersi; é davvero suggestivo quando il mare in tempesta vi si frange contro e diviene schiumoso e si polverizza nell’aria con fenomeni di arcobaleni.

Cala delle Roselle.

Superata la grotta delle Viole, la ricca e frastagliata costa orientale dell’isola di S. Domino, presenta una notevole varietà di paesaggi e strutture diverse di cui si può avere la più completa visione, percorrendola via mare. Di seguito si susseguono scogli bassi e frastagliati ricoperti da una ricca vegetazione: cala delle Roselle, perché in alto ci sono cespugli di roselline dai rami lunghi sino a 1 metro, oltre a una qualità di margherite che si aprono di notte e stanno chiuse di giorno; grotta dello Scoglietto e la grotta del Sale, dove un tempo si nascondeva  il prezioso minerale marino ( detto “spuma o fior di sale”) di contrabbando (si giunge all’estremo S.W con gli alti roccioni della punta di S. Domino, detta per la sua forma impressionante dell’Elefante mentre affonda la proboscide nell’acqua. Da questo lato si prospetta in lontananza, tra cielo e mare l’isola di S. Nicola. Questo tratto di mare del versante S.E. è molto trafficato nel periodo estivo da aliscafi, motonavi e traghetti in arrivo da Termoli e dal Gargano e in partenza da S. Domino e S. Nicola.

La Punta cala Matano limita al N.E. l’omonima cala che internandosi nella costa, forma una piccola ed accogliente baia con spiaggia arenosa. L’insenatura, eletta tra le mete preferite dei turisti. Cala Matano ( già segnalata Cala Baronessa sulla carta del Touring Club Italiano datata 1918), è caratterizzata da una serie di lastre piatte (sembrano scogli tagliati e appoggiati sul mare) che invitano il turista a un bagno di sole. In fondo all’insenatura, una poetica spiaggetta di arenile, attrezzata con pedane, ombrelloni e un piccolo ristoro (Bagni Polo Nord). Cala Matano è frequentata anche dagli ospiti del soprastante storico Hotel Eden.Alla cala si accede via mare o dall’alto, attraverso una lunga gradinata che parte dal Belvedere di S. Domino e prosegue con un ripido sentiero. Cala Matano internandosi nella costa costituisce un ottimo rifugio naturale per piccole imbarcazioni.Cala Matano è legata a Lucio Dalla e al suo album Luna matana. Il cantautore Bolognese nel parco della sua villa in cima agli scogli custodiva due storici gusci in vetroresina del Touring Club Italiano, in cui aveva trascorso le vacanze quand’era ancora un ragazzo, innamorandosi dell’ ineguagliabile bellezza di queste isole.

Cala dello Spido o dell’Ospido

 Questa cala ombrosa di pini è posta tra cala Matano e una piccola insenatura detta il Mutillo perché a forma di imbuto.Cala dello Spido è un’ampia e bellissima cala di forma semicircolare con acque chiarissime e iridescenti. Trae il nome dai reperti archeologici rinvenuti in questa località: armi sottili e lunghe come spiedo.

Cale e spiaggette attrezzate  isola di San Domino: La Livornese, cala delle Arene – Il Pirata, cala delle Arene –  Polo Nord, Cala delle Arene e cala Matano – Residence Bel Mare, Cala delle Arene -Pagliai – Tamariello del Diving Blu Tremiti – Tramontana (in parte attrezzata)- Benedettini.

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Isola di San Nicola:

Spiaggia del Castello, molto affollata d’estate, protetta dalla prima cinta muraria dell’isola: antichissima difesa del Castello dei Badiali, sito nella parte più elevata di S. Nicola. La piccola flotta peschereccia, in questa rada, trova ottimo ridosso nel periodo invernale. Alle spalle dell’arenile si osserva un grande caseggiato adibito a Comando della Guardia di Finanza ; a un lato di esso si apre il primo grande solidissimo portale che conserva ancora la mastodontica porta in legno che bloccava l’ingresso all’isola e una prima garitta per sentinella sulla destra.  

Spiaggetta Marinella è situata sotto la scogliera di San Nicola sul versante Nord- Occidentale e si può raggiungere solo via mare

Isola del Cretaccio. Gli scogli del Cretaccio orientale, si presentano con striature rossastre , bucherellati e ricchi di granuli verdastri di glauconite. Sul lato occidentale, nella grande insenatura detta appunto “Cala del Cretaccio” si scoprono i giochi di colore delle marne: dal grigio al giallo fino al rosa in evidenti striature e sbavature. Sui basamenti marnosi di questo grosso scoglio posto al centro dei canali tra le isole  è possibile trascorrere piacevolissime ore di mare e di sole  nell’incantevole scenario dell’arcipelago.

L’isola di Caprara, è l’isola che invita a esplorare i suoi dolci pendii ammantati di una vegetazione fatta di graminacee, mortella e cespugli di capperi,  pallido ricordo di una abbondanza antica, molti cardi lentisco, artemisie e l’ Atriplex Halimus. Oltre agli uccelli marini stanziali (Calonectris diomedea, Puffinus puffinus, Larus argentatus) e a quelli di passo, ben poche sono le specie animali presenti: lucertole, qualche coniglio selvatico, serpenti innoqui come il biacco carbonario. Caprara è anche l’isola più attraente per praticare snorkeling e per le immersioni subacquee : è possibile provare l’emozione di immersioni, più o meno impegnative, anche in grotta. l’ambiente della scogliera, si adorna di lucenti scale d’oro tempestate di lapislazzuli rubini zaffiri smeraldi e ametiste ed offre spettacolari combinazioni di colori. L’estremità nord orientale di Capraia, è denominata “Punta Secca”; il fondale, è costituito da una lunga dorsale rocciosa che si allunga per diverse centinaia di metri verso il mare aperto, raggiungendo profondità superiori ai 50 metri. Tutti i versanti di questa lama di roccia sono ricoperti di giganteschi ventagli di gorgone rosse che ospitano grosse mostelle e branchi di pesce stanziale. Meta obbligata di ogni turista è l’“Architiello”di Caprara, un piccolo arco naturale che si è formato grazie all’idrodinamismo dell’acqua sulla roccia calcarea.Per scoprire le artistiche inquadrature del faro e della costa l’Architiello va esplorato sia da terra sia dal mare. Il mare s’interna attraverso l’Architiello e forma un piccolo indimenticabile lago. Dopo l’Architiello, la costa continua sempre alta, aspra ed erta, fino allo scoglio dell’Ombrina. Poi, come d’incanto, compare l’ampia e profonda insenatura denominata “Cala dei Turchi”: qui trovavano riparo dai colpi di artiglieria le navi dei saraceni durante i lunghi e spesso infruttuosi assedi alla fortezza di San Nicola. Il fondale si presenta roccioso, ricco di fenditure che danno rifugio a saraghi, corvine e gronchi; in alto la costa  è ancora un susseguirsi di forme tormentate, dai nomi fantasiosi: grotta delle Vedove, scogli delle Zizze. La secca della Vedova è una delle immersioni più conosciute delle Tremiti, grazie al fondale che offre continue sorprese è una zona fantastica per tutti gli appassionati di fotografia subacquea. Le Cale più belle per prendere il sole e fare il bagno: Cala dei Turchi, Punta Secca, Cala Pietre di Fucile e laCala attrezzata gli Scoglitti.