Caprara o Capraia, il suo nome deriva dal cappero rupestre, difatti essa è anche chiamata dai nativi Capperaia. Ha la forma di una scapola ed è un po’ più grande di S. Nicola, con una superficie di 44 ettari e presenta su tutta la costa un susseguirsi di piccole grotte e insenature dove l’acqua assume diverse colorazioni e seconda della vegetazione presente. Uccelli come le berte e i gabbiani reali, innoqui serpenti come il biacco carbonario e la discreta presenza di coniglio selvatico sono le più significative specie faunistiche dell’isola. L’isola non è abitata, la macchia la ricopre per vastissimi tratti : costituita unicamente da una rinsecchita vegetazione di lentisco, graminacee, cardi e naturalmente capperi, che sotto il sole cocente dell’estate diffondono il loro intenso e caratteristico profumo. Un odore che mischiandosi a quello della terra bruciata e del mare consentirà sempre di riconoscere quest’ isola anche a occhi chiusi. Ma alcuni autori dell’antichità, descrivono Capraia come un’ isola boscosa e meta prescelta dai religiosi benedettini per la caccia al capriolo e al coniglio selvatico. Durante i periodi di confino, l’isola era lavorata dai deportati. Poi, rapida, la fine dell’opera dell’uomo e della natura che non ha fermato, tuttavia, la sua attività lungo le coste. Qui, anzi, si trova la più splendida opera d’architettura naturale di tutto l’Arcipelago: l’Architiello.
E’ questo un arco roccioso a collo d’oca isolato e contrastato da imponenti macigni, di cinque metri di luce, sei di altezza e quattro di larghezza sull’estrodosso. Sulla punta settentrionale si leva il candido faro con la torretta argentata al sole, in vista del mare sconfinato e del Gargano, che si profila lontanissimo sul cielo azzurrino. Il mare s’interna attraverso l’Architiello e forma un piccolo indimenticabile lago e indimenticabile la nomenclatura degli scogli, delle cale e delle grotte: cala Sorrentino, punta dello Straccione, scoglio della Cernia, grotta della Vedova, cala dei Turchi, grotta del Cafone, punta Secca, cala dei Vermi, scoglio del Corvo, cala del Caffè, cala Pietra del fucile.