Non può essere ignorata a livello educativo e di analisi, l’importanza che l’immagine fotografica, in particolare nella sua aggiornata e diffusa versione televisiva, riveste oggi nel contesto della comunicazione di massa quale strumento di conoscenza, di informazione e di creazione di senso e consenso, eppure, a dispetto del fatto che si sia prodigiosamente evoluta nelle forme e nelle tecniche, quella fotografica continua a rimanere la meno tutelata delle arti. In modo particolare, la fotografia storica non è ancora oggetto di importanti iniziative organiche di tutela e valorizzazione.
Per la fotografia esiste, difatti, un gravissimo problema di dispersione. Se per i beni artistici c’è una maggiore consapevolezza del loro valore per quelli fotografici il rischio è quello di una loro scomparsa a causa delle condizioni di conservazione assolutamente precari. Perciò, difendere dalla consunzione del tempo le opere dei fotografi diventa un imperativo per salvaguardare, con queste, anche la memoria e le testimonianze, della nostra terra, ossia della storia, del paesaggio, dei modi di organizzazione sociale delle generazioni che ci hanno preceduto. Ritrovare, individuare, scoprire, un archivio fotografico, anche se piccolo e familiare, come può essere un Album riposto in soffitta significa capire il suo valore culturale. L’importanza della fotografia per la conoscenza del patrimonio culturale è stata riconosciuta nell’ambito dell’Amministrazione statale già nel 1892 quando venne fondato il Gabinetto Fotografico Nazionale con il compito di eseguire riproduzioni fotografiche “del materiale artistico immobile e mobile esistente nel Regno e nelle Colonie”. Da allora questa antica istituzione ha costituito un riferimento obbligatorio per tutti gli studiosi di arti figurative. Nel 1959 venne poi istituita l’Aereofototeca, come sezione distaccata del Gabinetto Fotografico Nazionale, con lo scopo di raccogliere materiale aereofotografico, nato per fini diversi tra cui quelli bellici, ma rivelatosi di fondamentale importanza per lo studio e la salvaguardia del patrimonio ambientale, architettonico, archeologico e artistico. Quando nel 1975 nell’ambito del nuovo Ministero per i Beni Culturali e Ambientali fu costituito l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione(ICCD), furono accorpati sia il Gabinetto Fotografico Nazionale che l’Aereofototeca.
“La storia della fotografia in Italia e della fotografia italiana presenta suoi caratteri peculiari strettamente legati, alla cultura e alla società italiana e più in generale alla nostra particolare storia nazionale postunitaria “. Storici della fotografia sono impegnati a lavorare sulla fotografia italiana, tanto che, comincia a delinearsi un gruppo di opere che possono costituire un valido orientamento di conoscenza, che contribuisce a collocare questo multiforme prodotto nella cultura e nella storia del nostro paese. Non si può ignorare quindi l’aumento di spessore nell’interesse per la fotografia storica: da quando era soltanto uno svago amatoriale, al momento della nascita di iniziative istituzionali nel settore, a livello nazionale, ma soprattutto a livello di enti regionali e locali. Il convegno di Modena nel 1979 segna la prima definizione di fotografia come bene culturale e analizza le problematiche su questo patrimonio: la tutela e la conservazione a conferma del valore.