Santa Maria a Mare, Patrona delle Isole Tremiti

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I Padri Benedettini, e poi i Cistercensi, e infine i Canonici Regolari Lateranensi, custodivano fin dai primi dell’XI secolo, il miracoloso Santuario di S. Maria, frequentato da continui pellegrinaggi di regnanti, prelati e popolo. Le robuste mura cingono in giro l’isola , si sviluppano per circa due chilometri, dalla marina ai laterali del Torrione del Cavaliere di S. Nicolò, e rispecchiano l’arte costruttiva e difensiva di questi monaci guerrieri.

La cappella di S. Maria a Mare venne edificata sulla sommità di una roccia rivolta a mezzogiorno.

Le pareti interne della cappella sono ornate da un cornicione sorretto da colonnine; la copertura ha volte a crociera, decorata a stucco. In una nicchia soprastante all’altare, è collocata l’antica e miracolosa statua lignea della Madonna bruna col Bambino Gesù al braccio sinistro. La statua , alta un metro circa è l’opera d’arte più antica che questa chiesa conserva, proveniente forse da Costantinopoli, introdotta dai Benedettini nell’XI-XII secolo.

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 Già dal XVI sec. numerosi pellegrini, naviganti di popolazioni vicine, lontane e straniere, non solo per motivi di commercio e di momentanea sosta, ma spinti dalla devozione , si fermavano, prima, di proseguire il viaggio a visitare i luoghi di culto del Gargano: il  Santuario dell’Arcangelo Michele del Monte Gargano ( sorto nel V sec., uno tra i più rinomati della cristianità, custodisce, tra l’altro, le pregevolissime Porte di bronzo fuse a Costantinopoli e la statua dell’arcangelo Michele attribuita al Sansovino, dell’anno 1507 in bianco marmo di Carrara) e S. Maria delle Grazie di Kàlena a Peschici (l’abbazia nel primo quarto del secolo XI fu donata dal vescovo Leone di Siponto all’abbazia di Tremiti e subito dopo fu presa sotto la tutela pontificia. Legata alla storia e ai possedimenti dell’abbazia di Tremiti, Kalena rimase soggetta a questa fino alla sua soppressione da parte dei Borboni nel 1783) quindi “facevano vela” per le isole Diomedee e si fermavano nell’abbazia di S. Nicola . In questi due monasteri, ricostruiti dai Canonici Regolari di S. Agostino adoravano la Beatissima Vergine, Gloriosa  Madre di Dio.Il culto di S. Maria della Protezione è giunto sino ai nostri giorni e continua con la celebrazione dell’Assunzione il 15 agosto. La statua della Madonna, negli anni ‘60, era ancora quella originale, veniva  installata a bordo di un motopeschereccio ( in cui prendevano posto il clero e le autorità) che compiva il giro delle isole, seguito da una lunga processione di battelli addobbati di fiori . Oggi, l’Immagine per la processione è sostituita dalla statua in gesso della Madonna di Middigradi  ovvero Santa Maria delle Grazie, posta nella cappella votiva a metà dei gradoni di salita delle due rampe, da cui attraverso l’imbarcatoio di S. Nicola, si arriva all’abitato. La processione intorno alle isole resta sempre un momento di grande suggestione per tremitesi e turisti anche se ha perduto purtroppo  il misticismo e la sua spiritualità di un tempo.

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In occasione di questa ricorrenza si svolge anche il rito commemorativo dei caduti del mare. Per la marineria dell’Adriatico le ricorrenze più sentite oltre a quella della Madonna, risultavano Natale, Pasqua rosa (Epifania), Pasqua di Resurrezione, Ascensione, Pentecoste, Sant’Antonio da Padova (13 giugno).

 Antico canto tremitese alla Madonnina del Mare:

Il primo raggio di sole vola sull’onda marina e un dolce suono si sente dalla campana vicina mentre sul mare d’argento va il pescatore col vento/passa e s’inchina alla sua Madonnina dicendo nel cuore così: Madonnina del mare non ti devi scordare di me, vado lontano a vogare, ma il dolce pensiero è per Te/canta il pescatore che va: Madonnina del mare/con Te questo cuore sicuro sarà/L’ultimo raggio del sole muore sull’onda marina e in un tramonto di sogno lontano la barca cammina/tra mille stelle d’argento va il pescatore col vento: sente nel cuore un sussulto d’amore che dice così: madonnina del mare…”