Fauna terrestre

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Uccelli

L’Arcipelago delle Tremiti ospita 300-400 coppie (Baccetti et al. 2009) di IBA marina e rappresenta l’unica colonia italiana del Mar Adriatico e probabilmente la più grande della regione adriatica. la Berta maggiore (Colonectris diomedea) arriva in pimavera per nidificare tra le rocce e gli appicchi delle isole, già denominate sulle antiche carte Insulae Diomedee. Il genere Calonectris sta a significare “buon nuotatore” per la sua abilità di immergersi in acqua per catturare i pesci. Quando è buio avviene il rientro a terra, accompagnato dal caratteristico canto, una specie di lamento simile al pianto di un neonato. Una leggenda vede in questi uccelli la reincarnazione delle anime di Diomede, condannate a vagare in mare alla ricerca del loro condottiero scomparso in battaglia. Ascoltando il canto dei due sessi si può avere questa sensazione: il maschio ha un tono più penetrante mentre la femmina è più rauca. Le isole Tremiti si trovano lungo una rotta migratoria dell’avifauna e rappresentano per essa un importante punto di sosta. La “stazione” di San Domino, fu tra le prime esperienze di studio sulle vie seguite dagli uccelli promossa dall’Osservatorio Ornitologico di Bologna di cui, il responsabile negli anni 50-60 era l’agricoltore e guardiabosco Sciusco Giuliano. Il Gabbiano reale ( Larus cachinnans), alle Tremiti rappresenta l’unica colonia pugliese nidificante soprattutto a Caprara e su Pianosa.Il versante occidentale dell’isola di San Domino l’Appicco, della Ripa dei Falconi, è rifugio ideale dei pochi falchi sopravvissuti: Falco Pellegrino (Falco Peregrinus) e il Gheppio comune (Falco tinnunculus Linnaeus). La Ripa dei Falconi viene citata nella Cronica Istoriale di Tremiti: “ E’ detto che questi falconi sono di ottima specie e di cotanta bontà, e perfettione che i falconieri francesi, che ne fanno mercantia, venivano costì a comprarli, in quel tempo, per nella Francia introdurli, dilettandosi sopramodo i Francesi di tal caccia”. Tra i passeriformi, le specie più comuni sono: il Passero comune e l’Occhiocotto mentre più rara è la presenza del Passero solitario e del Rondone pallido  che nidifica nell’omonima, fiabesca grotta delle Rondinelle, sorretta all’interno da due grandi pilastri naturali con uscita dalla parte opposta verso sinistra.

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Rettili

Tra la fauna terrestre, a causa della mancanza di acque superficiali non è presente alcuna specie di anfibi. Tra i rettili è presente su tutte le isole maggiori, la Lucertola campestre (Podarcis sicula), il Geco verrucoso (Emidactylus turcicus),  e il Biacco o biscia nera (Coliber viridiflavus),un serpente non velenoso, frequente nei terreni rocciosi, secchi e soleggiati.

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                                                                          I mammiferi

I mammiferi sono rappresentati unicamente dal topolino domestico e dal ratto nero. Elemento di estremo rilievo naturalistico, di cui è certa e documentata la presenza in passato presso l’Isola di S. Domino, è la Foca monaca (Monachus monachus) detta dai pescatori locali “bue marino”, da cui il nome della omonima grotta, dove tale specie usava rifugiarsi. In una bellissima e dettagliata veduta delle isole Tremiti (Autore ignoto) del 1670 tra le navi e le imbarcazioni è visibile la testa della foca monaca che affiora dall’acqua. Su Caprara e su Pianosa la presenza del coniglio selvatico, ormai è limitata a pochi esemplari, e di caprini sull’isola di San Nicola, che pascolano ancora allo stato brado.

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Invertebrati

La malmignatta ( Latrodectus tredecimguttatus) tra gli invertebrati, è un ragno conosciuto comunemente anche come vedova nera mediterranea e vedova nera europea, si segnalano inoltre, alcune specie di piccoli scorpioni e la scolopendra mediterranea.

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                                                                       Insetti

Gli insetti sono presenti in tutti gli ambienti dell’Arcipelago sono gli insetti, con grande capacità di adattamento , come l’Armadillidium vulgare, comunemente noto come porcellino di terra od onisco, è un piccolo crostaceo terrestre molto comune nelle zone costiere nelle regioni mediterranee; lo Scarabeo o la Coccinella septempunctata; miriapodi come la Scolopendra cingulata o il Pachyiulus unicolo; chiocciole come la Helix virgata o la Helix aperta; farfalle come la Pieris brassicae e la Nymphalis polychloros; ortodotteri come l’Acrida bicolor mediterranea, l’Anacridium aegyptium o la Mantide religiosa.

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Bibliografia essenziale

(primi studi e ricerche faunistiche delle isole Tremiti)

A.ARCANGELI, La fauna isopodologica terrestre della Puglia e delle Isole Tremiti e la sua probabile origine in rapporto alla diffusione transadriatica di specie, in Memorie di biogeografia adriatica, v. II, 229 p., ill., Venezia, 1953.

A. BARTHOLINI, De ave diomedea dissertatio cum vera eius effigie aevi incisa,
Amsterdam, 1672.

G. CECCONI, Intorno all’avis diomedea degli antichi, in Avicula, X, 1906, p. 101.

G. CECCONI, Le isole Tremiti, in : Rivista mensile del Touring Club Italiano. Le Vie d’Italia. (Turismo nazionale, movimento dei forastieri, prodotto italiano), n. 2, 1918, pp.469 – 474.

Il Prof. Giacomo Cecconi, scienziato naturalista del R. Istituto Superiore Forestale Nazionale di Firenze, in un pomeriggio di febbraio, salpa dal porto di Ancona diretto alle isole Tremiti per uno studio sulla flora e la fauna dell’arcipelago. Beffato da un compagno di viaggio che asseriva di conoscere le isole Tremiti: altro non erano che pochi scogli di roccia nuda e brulla arsi dal sole e non meritavano una visita. Il Prof. Cecconi non approda alla marina di S. Nicola poiché il piroscafo si tiene a una certa distanza per evitare le rocce sommerse; quindi è necessaria una barca a remi per raggiungere la terra. Il professore metterà insieme durante le sue escursioni numerosissimi campioni di specie diverse tra rocce e piante oltre a cinquecento di animali, alcuni anche nuovi per la scienza.
Alla fine del rapporto del Prof. Cecconi (a pag. 474), un articolo, firmato da L. V. BERTARELLI, pubblicizza il secondo numero della rivista: Le Vie d’Italia e scrive che, prendendo esempio dalla Francia che ha già istituito un ufficio nazionale per il turismo per conquistarsi turisti americani milionari, il Touring Club Italiano, propone, attraverso gli articoli della rivista Le Vie d’Italia anche per l’Italia, un ufficio nazionale per il turismo.

L.COGNETTI DE MARTIIS, Nota sui lombricidi delle Tremiti, in Bollettino dei Musei parte I ; parte II ; parte III; Istituto Storico Italiano, Roma, 1960.

DOLFUS, Sur les isopodes des Iles Tremiti, in La feuille de jeune natural, 1906.

C.F. SACCHI, Cenni sugli ambienti. Ricerche sulla fauna delle tremiti e di pianosa promosse dall’Istituto zoologico dell’università di Bari, in Bollettino di zoologia, XXII, 1955, 51 p.

C.F. SACCHI, Sul significato zoogeografico della malacofauna di Tremiti e Pianosa, in Bollettino di zoologia, XXII, 1955, p. 93.