Il grande polittico dell’altare maggiore

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Il  grande polittico dell’altare maggiore è senza dubbio uno dei più bei lavori usciti dalle botteghe veneziane: in un architettura di quel gotico fiorito che a Venezia trovò un clima così propizio da diventare espressione d’arte locale. Tali opere erano specialmente popolari nei paesi tedeschi rappresentate da altari, reliquari e tabernacoli di legno spesso di grandi dimensioni e con particolari incredibilmente complicati. La  profusione di dorature e le forme colorate offrono uno spettacolo altamente suggestivo, figure e ambiente sembrano fondersi in un unico disegno di linee agitate, contorte che lasciano solo emergere le teste come entità separate dalla profondità oscura.

 Il polittico di Tremiti mostra tutta la ricchezza dell’intaglio ornamentale, costituito da trafori e dorature; campeggiano su un fondo azzurro trapuntato di stelle, le sculture a rilievo , poste nella parte inferiore e centrale: raffigurano l’Assunzione della Vergine con gli Apostoli in ginocchio,  intenti a contemplare;  nella parte superiore spicca l’incoronazione della Vergine. Sui due piani di figure sporge una cupola, mentre ai lati, nelle rispettive nicchie, emergono a gruppi di quattro, le otto statuette dei Santi. A destra S.  Cristoforo, S. Pietro, S. Paolo..; a sinistra S. Michele, S. Matteo… Dalla Cronaca del Cocarella, si evince che il grande polittico ligneo di Tremiti era presente nella chiesa già nel XVI sec.

L’opera viene restaurata la prima vola nel 1922 dal Ministero della Pubblica Istruzione ad Assisi, dai Brizi, e quarant’anni più tardi, dalla Soprintendenza ai Monumenti di Bari.

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