“Il primo raggio di sole” alla Marina di San Nicola e il torneo del palo della cuccagna- Cartoline storiche e schede bibliografiche- Sezione I, parte 2

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di Maria Teresa De Nittis

S. Nicola è l’isola che gli antichi dicevano Diomedea, che Plinio chiamava Teuthria e Tacito Trimetum, perché divisa in tre parti ; l’isola che sulle antiche carte era segnata come : “Castrum insulae Tremitanae” ,

ma noi la chiamiamo “Madre”:  Miracolosa e Pietosa, Misericordiosa, Dolorosa e Gloriosa , secondo le epoche e di momenti: ora di tranquilla e operosa religiosità, ora di sanguinosi scontri a difesa del monastero;  ora di ignobili deportazioni e persecuzioni.  Leggende e storia dell’Abbazia – fortezza, passata dai Benedettini ai Cistercensi e in ultimo ai Canonici Regolari Lateranensi scorrono nelle pagine della Tremitanae olim Diomedeae Insulae accuratissima descriptio, opera  del Canonico Benedetto Cocorella, un manoscritto del 1508, scoperto nella Biblioteca dell’abbazia da un confratello, Alberto Vintiano e dato alle stampe a Milano nel 1604

Le cartoline, della prima sezione del catalogo di Maria Teresa De Nittis, LA MEMORIA DELLO SGUARDO-Il paesaggio delle Isole Tremiti,un mare di cartoline-L’archivio fotografico di Marco Ferrara, Edizioni thyrus,2012 – illustrano S. Nicola di Tremiti,e  coprono uno spazio temporale che va dai primi del 900 al 1960, ma per i loro stessi canoni, esse tendono ad essere, in alcuni casi, ripetitive.

 Sostanzialmente sono tre le tipologie che possiamo rilevare: la rada o canale tra le isole vista da

 S. Nicola con lo scorcio di S. Domino, le fortificazioni, l’abitato  (i casermoni della colonia dei coatti) visto dal castello, la facciata della chiesa di S. Maria.

 Di ogni cartolina esistono numerose varianti: generalmente (escluse quelle degli anni’50, che sono “vere  fotografie”) esse sono stampate in calcografia ed hanno una notevole ricchezza di dettagli. Alcune sono calcografie colorate a mano. Per voler privilegiare il contenuto con il maggior numero d’informazioni e per  ragioni di impaginazione non è stato possibile mantenere il formato originale di tutte le cartoline.

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Galleria fotografica:

Img. 12 – Isole Tremiti – marina di S. Nicola.

Fototipia Berretta – Terni – 1958 – vera fotografia b/n – Ed. Fratelli Spinozzi – Termoli – Viaggiata.

( Estate 1948?) Partenza dei barconi dal molo di S. Nicola per la Processione, propiziatoria e di ringraziamento alla Madonna del Mare. In primo piano una barca a remi affollata di tremitesi e uno scafo moderno a motore ormeggiato. Sullo sfondo la ristretta zona di spiaggia detta “marina”

con la piccola flotta peschereccia a riposo, protetta dalla prima cinta muraria dell’isola: antichissima difesa del Castello dei Badiali, sito nella parte più elevata di S. Nicola, ove esisteva la potente e temuta “Abbazia di Tremiti” i cui Padri Benedettini, e poi i Cistercensi, e infine i Canonici Regolari Lateranensi, custodivano fin dai primi dell’XI secolo, il miracoloso Santuario di S. Maria, frequentato da continui pellegrinaggi di regnanti, prelati e popolo. Le robuste mura cingono in giro l’isola , si sviluppano per circa due chilometri, dalla marina ai laterali del Torrione del Cavaliere di S. Nicolò, e rispecchiano l’arte costruttiva e difensiva di questi monaci guerrieri. Addossati alla parete, troviamo i magazzini dei pescatori e una prima garitta per sentinella sulla destra.

Dalla banchina si osserva un grande caseggiato adibito a Comando della Brigata di Finanza e Delegazione di Porto, a un lato di esso si apre il primo grande solidissimo portale che conserva ancora la mastodontica porta in legno che bloccava l’ingresso all’isola. Davanti al portale una seconda garitta cilindrica in muratura per la sentinella, mentre a sinistra del portale, si ergeva il “Torrione del Porto” con pezzo di artiglieria a difesa del canale. Varcato questo primo ingresso, si trova a sinistra il citato fabbricato a due piani della Brigata di Finanza. Alle spalle di questo edificio, un tempo vi era l’accesso a una passerella in legno, che congiungeva S. Nicola col Cretaccio, dal quale, attraverso un’altra passerella si accedeva a S.Domino.

Queste passerelle permettevano di transitare da un’isola all’altra, specialmente nelle giornate burrascose in cui non era possibile attraversare i canali con i battelli.

Img. 13 – Isole Tremiti – S. Nicola.

Rotostampa – Terni – 19…   – vera fotografia b/n – Ed. Umberto Avola– Viaggiata da S. Nicola ad Ancona

( Estate 1948?) Festività di S. Maria della Protezione di Tremiti. In primo piano un barcone a remi gremito di fedeli. Oggi come in passato la popolazione locale, nutre una particolare devozione alla Vergine Maria, festeggiata anche nei secoli passati solennemente il 15 agosto. In occasione di questa ricorrenza si svolge anche il rito commemorativo dei caduti del mare. Per la marineria dell’Adriatico le ricorrenze più sentite oltre a quella della Madonna, risultavano Natale, Pasqua rosa (Epifania), Pasqua di Resurrezione, Ascensione, Pentecoste, Sant’Antonio da Padova (13 giugno).

 Antico canto tremitese alla Madonnina del Mare:” Il primo raggio di sole vola sull’onda marina e un dolce suono si sente dalla campana vicina mentre sul mare d’argento va il pescatore col vento/passa e s’inchina alla sua Madonnina dicendo nel cuore così: Madonnina del mare non ti devi scordare di me, vado lontano a vogare, ma il dolce pensiero è per Te/canta il pescatore che va: Madonnina del mare/con Te questo cuore sicuro sarà/L’ultimo raggio del sole muore sull’onda marina e in un tramonto di sogno lontano la barca cammina/tra mille stelle d’argento va il pescatore col vento: sente nel cuore un sussulto d’amore che dice così: madonnina del mare…”

Img. 14 – Isole Tremiti: rada di S. Nicola.

Zincotipia Scientif. Romana – [1950] – Edizione a colori dell’Ente Provinciale per il Turismo – Foggia.

Nei giorni in cui si festeggia la Patrona delle isole, ancora oggi, durante le celebrazioni di S. Maria a Mare,l’Amministrazione Comunale, organizzava e  organizza, giochi e spettacoli. Da diversi anni, purtroppo è stato abolito dal programma il “ palo della cuccagna”, considerato troppo rischioso per i partecipanti. L’edizione del palo della cuccagna, ripreso in questa cartolina, forse è quello dell’estate  del 1948. Il palo della cuccagna era posto con la base fissata sul molo del porticciolo di una delle due isole maggiori (in questo caso sul molo di S. Nicola), sospeso e inclinato sul mare. Sulla sommità del palo era posto un premio. Vinceva chi per primo riusciva a prenderlo e non era facile. Bisognava correre sul palo unto abbondantemente di grasso, anche se alla base del palo era posta della sabbia che serviva per aumentare la presa e per cercare di tirare via il grasso dal palo e favorire i tentativi successivi. Difficile non cadere o peggio cadere a gambe aperte! C’erano anche gli acrobati del palo della cuccagna che non cadevano ma volavano arcuandosi in tuffi spettacolari. Tremitesi e turisti assistevano dalle barche, sul molo, dalle terrazze o arrampicati sulla Toppa del Caino . Una folla, sempre, numerosissima e calorosa accompagnava i tentativi dei partecipanti con urla e applausi di incitamento. Sembra che questo gioco sia stato importato alle Tremiti dalla vicina Dalmazia. Nel 1825, a Spalato, si svolse una gara nuova per questa città, che suscitò grande entusiasmo e in seguito fu annoverato tra i giochi popolari. In cima a un albero, ma potevano essere anche due pali (simboli degli alberi delle navi) era appeso un premio. Il premio apparteneva a chi riusciva a raggiungerlo per primo. A Lissa e in altre città dalmate questo gioco risale al 1712; a Zara veniva chiamato “gioco della cuccagna dei marinai”. A venezia la cuccagna era ugualmente annoverata tra i giochi popolari. La parola cuccagna in lingua italiana significa, copia, delizia,fortuna. In dialetto veneziano significa abbondanza di tutto, e anche di articoli alimentari a prezzi molto bassi.