La nevicata del ’56 a Tremiti, la granita con la neve e l’uva sottospirito

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di Maria Teresa De Nittis

Dicono che, poche persone riescono a ricordare dettagli di eventi accaduti quando avevano appena due anni di vita ma, io ho imparato a costruire i miei ricordi a quella età, nel 1956, l’inverno più rigido del XX secolo che, mise in ginocchio l’Europa e l’Italia coprendola di neve e gelo con un’intensità tale da essere ricordata “la nevicata del secolo”. La neve cadde copiosa entro la prima decade del mese di febbraio ma fu intorno alla metà del mese che un nuovo imponente impulso gelido fece letteralmente crollare le temperature con la neve che ricoprì tutta l’Italia dalla Pianura Padana alla Sicilia, coste e isole comprese! le Tremiti, già naturalmente isolate, soffrirono per la mancanza di collegamenti con la terraferma e di  rifornimenti di generi di prima necessità. Il villaggio rurale di San Domino, con la neve che cadeva copiosamente, si  risvegliava trasfigurato in un paesaggio fiabesco, tra lo stupore dei suoi 300 abitanti. Il primo ricordo credo, di averlo assaporato con un sorbetto di vincotto di fichi e neve fresca, incontaminata che, la nonna mi porgeva sorridendo in un bicchiere. Quella neve che cadeva silenziosa, era qualcosa di magico e prodigioso. Sotto quel manto tutto era poesia. Le voci ovattate della mamma e dei nonni, i gridolini di gioia di noi bambini nei pressi della “Pallesca”, l’attuale discoteca “’A Furmicula”, diventata per l’ occasione  una formidabile pista da slittino. E, la sera quando la famiglia numerosa si stringeva intorno al braciere ardente, posto al centro della”stalletta”, antenata del nostro tinello, si gustavano i preziosi chicchi d’uva messi sapientemente a macerare sottopirito a Settembre. Una prelibatezza prima di coricarsi nel lettone!

L’uva da tavola è la qualità più adatta per essere conservata sottospirito. Acini grossi e sodi, buccia spessa e scoppiettante in bocca, carica zuccherina potente sono, in genere, le prerogative della cosiddetta “uva da mensa”. Ma, in dettaglio, le differenze tra le varietà sono davvero tante, a partire da colore e forma fino alle caratteristiche organolettiche.l’Italia con le sue 17 varietà è il primo produttore europeo di uva da tavola, nel mondo secondo soltanto al Cile ( es. varietà uva da tavola : Uva Italia Uva Regina Uva Cardinal Uva Victoria Uva Red Globe Uva Autumn Royal Uva Baresana).

Uva sottospirito

Ingredienti:

uva bianca a chicchi grossi molto soda e saporita, kg 1,100

alcool da liquori a 90° circa,1/2 litro

zucchero, gr 150

vaniglia, 1 baccello

Volendo potete sostituire l’alcool con dell’ottima Grappa o con del Cognac, in questo modo l’uva riuscirà meno alcolica e gradita anche a chi non ama i liquori molto forti. Lavare l’uva poi stendetela su un largo tovagliolo e tenetela all’aria per qualche ora affinchè i chicchi si asciughino bene. Non tagliate completamente il picciolo ma lasciatene attaccato al chicco circa un centimetro. A lavoro ultimato mettete i chicchi in un vaso con tappo a chiusura ermetica (è preferibile usare un bel vaso dato che deve servire anche per presentare l’uva sottospirito), unite lo zucchero, la vaniglia e tanto alcool quanto basta per coprire gli acini. Se necessario, asciugate l’imboccatura del vaso e poi chiudetelo molto bene. Applicate sul vaso l’etichetta con la data di preparazione e riponetelo in dispensa, ricordando di scuoterlo di tanto in tanto per far sciogliere lo zucchero: l’uva sarà pronta da gustare dopo circa tre mesi. Si serve in bicchierini con una parte del liquido che è nel vaso e con una forchettina.

 

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