Ingresso al complesso monastico – la loggia e la cisterna della meridiana

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1931

La porta d’ingresso al complesso monastico è sormontata da una imponente architrave con grossi montanti in pietra chiara con rudimentali capitelli per l’appoggio della faccia a vista della trabeazione. Incastonato nell’architrave si nota il tabernacolo con l’antica Madunnella in terracota di Santa Maria a Mare col Bambino, che per secoli aveva raccolto la preghiera dei frati e che ancora oggi raccoglie la preghiera degli isolani e dei visitatori, all’interno del portale, detto Saracinesca, o Corattera, si notano le guide di un’alta saracinesca che un tempo serviva a bloccare definitivamente l’entrata nella fortezza. Continuando la salita con rampate e scalini, tutto in galleria, si attraversa la terza porta del castello, alla quale seguono altre tre grandi arcate, di cui la prima riporta lo stemma crociato, ed alle quali seguono altri archi laterali che sorreggono le volte delle terrazze superiori in cima al muraglione frontale del castello. Negli oscuri angiporti che si attraversano, si notano a destra alcune antiche celle e a sinistra una cisterna detta della meridiana o quadrante solare che aveva lo scopo di recuperare una grande quantità di acqua piovana e dalla quale, prima della copertura si poteva leggere l’ora locale. La cisterna della meridiana, come le altre cisterne presenti sull’isola, è stata scavata in un blocco compatto calcareo per evitare perdite d’acqua attraverso le crepe e per la sua igiene. La cisterna fu restaurata alla fine degli anni settanta ed è alta 41 piedi e larga alla bse 14 ed occupa la zona di fondo della loggia, la quale mostra qualche traccia di un affresco del tutto perduto. A sinistra della cisterna un viuzzolo porta a locali angusti una volta adibiti a Ferraia ove lavorano i Magnani ed altre diverse botteghe di arti e mestieri per uso della fortezza, attualmente diruti. Da questo lato continua la cinta muraria sul ciglio della roccia.

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